Lorena Trapasso
Ciao, mi chiamo Lorena Trapasso, ho 39 anni e vivo in Italia in Calabria in provincia di Catanzaro. Dal 2007 lavoro con ICAP, dove negli ultimi anni il mio ruolo è questo: quando ICAP mi assegna una richiesta dell’estratto di nascita e/o di matrimonio, faccio una ricerca per trovare l’indirizzo e il numero telefonico del Comune che poi chiamo per avere conferma della disponibilità del registro di quell’epoca e della tariffa per ricevere l’atto. Nella maggior parte dei casi (fortunatamente!) il registro c’è e procedo preparando e spedendo la richiesta per iscritto insieme alla tariffa richiesta e a una busta preaffrancata. A volte, però, il registro potrebbe non esserci in quanto è andato distrutto durante devastazioni (incendi, terremoti, guerre, ecc.): in questi casi verifico la possibilità di fare una ricerca genealogica all’archivio o una ricerca ecclesiastica.
Dopo quattro settimane circa chiamo l’ufficiale dello Stato Civile per controllare lo stato della pratica. Capita di dover sollecitare il Comune per questi motivi: o perché non viene trovata la pratica spedita, o perché il Comune da priorità ad altro, o perché c’è bisogno di ulteriore documentazione come i nomi dei genitori, degli avi, ecc. Alcuni Comuni non sono muniti né di telefono, né di email, e la loro linea telefonica è guasta, quindi, per ottenere gli atti passano anche dei mesi.
Quando l’atto viene trovato, il Comune me lo spedisce nel formato richiesto dai Consolati Italiani per fare la domanda per la cittadinanza jure sanguinis. In caso contrario, mandano un’email con il non risulta dell’atto.
Quando ottengo gli atti, li spedisco a ICAP. Negli ultimi 7 anni ho ottenuto centinaia di atti dai Comuni di tutte le regioni d’Italia. A volte le documentazioni arrivano in ritardo, ma questo dipende dalla situazione, più o meno complicata, o dal Comune stesso. Persisto fino a quando la ricerca è completa!