Il Natale rappresenta una delle feste più popolarmente sentite, qualsiasi sia l’intento che ne anima lo spirito.
Per i cristiani, con l’esclusione di alcune chiese ortodosse orientali, il Natale si festeggia il 25 dicembre e celebra la nascita di Gesù Cristo (da cui la parola Natale). Ma a questa connotazione cristiana si è aggiunto un significato laico per cui il Natale è la festa della famiglia riunita, con lo scambio di doni, la solidarietà … e le figure di folklore come Babbo Natale.
Ed ovviamente l’Italia che, per stereotipo, definizione o realtà, è una nazione festaiola, non è da meno, anzi… Un famoso detto italiano recita L’Epifania, tutte le feste si porta via! In effetti è proprio con il 6 gennaio, festa dell’Epifania, che termina un mese di ricorrenze dallo spirito natalizio che portano con loro tradizioni secolari e momenti indimenticabili per grandi e bambini.
Si inizia l’8 dicembre con la festa dell’Immacolata Concezione. Grazie al giorno di riposo dal lavoro, le famiglie danno l’annuncio dell’imminenza del Natale preparando le loro case. Gli alberi vengono addobbati con piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi, che difficilmente dureranno fino al giorno di Natale. Sotto l’albero nei giorni successivi e fino alla Vigilia (24 dicembre), appariranno gli attesissimi regali che verranno scambiati con i propri cari.
Nelle case dei più piccoli sarà Babbo Natale che porterà durante la magica notte i doni che i bambini si saranno meritati. In alcune regioni italiane sopravvivono tradizioni diverse per cui sono i Santi che provvedono a portare dolci e giocattoli per i più piccoli. Ad esempio a Bergamo, la mia città natale, rivive da tempo immemore la credenza di Santa Lucia. La Santa, accompagnata da un fido asinello, nella notte del 13 dicembre passa di casa in casa e lascia in dono quello che i bambini le hanno chiesto in una letterina che viene depositata nella chiesa a lei dedicata nel centro della città. Ma attenzione: se la Santa porterà in dono anche del carbone, vorrà dire che qualche marachella dove essere ancora perdonata!
Ma la vera tradizione cristiana italiana, forse la più amata, è la costruzione del Presepe, ossia della scena che rappresenta la natività. Piccoli o grandi che siano, acquistati o realizzati con le proprie mani, si trovano presepi nella maggior parti delle case in tutta la penisola, ma anche nelle piazze ed in innumerevoli altri posti pubblici. La notte di Natale la statuina che rappresenta Gesù bambino viene posta nel Presepe da tutta la famiglia, quale gesto di accoglienza.
La Vigilia ed il giorno di Natale sono il culmine del periodo. Le celebrazioni religiose sono seguitissime ma a queste due giornate l’attenzione è in particolare rivolta alla tradizione culinaria. La preparazione del cenone della Vigilia e del pranzo natalizio italiani, richiede tempo e cura grandissimi. Eppure non troverete molte persone che rinuncerebbero a passare ore in cucina per sfoggiare i piatti della tradizione della propria origine da condividere con la famiglia, e non solo.
E se per i grandi diventa una festa del palato, per i bambini è la giornata della quale ricorderanno soprattutto l’intera famiglia attorno ad un tavolo, dalla nonna orgogliosa del suo cappone ripieno, alla scolaretta che recita la poesia imparata a scuola, fino al più piccolo con le labbra sporche della cioccolata che si è meritato! Ricordi indimenticabili anche per chi, come me, vive ora lontano dall’Italia.